Il delfino è un mammifero marino appartenente al gruppo dei cetacei (ordine Cetacea), del quale fanno parte anche balene e focene. In particolare, i delfini rientrano nel sottordine Odontoceti, gruppo formato dai cetacei provvisti di denti. Si conoscono circa 40 specie di delfini, tutte di acqua marina ad eccezione di 5 che vivono in acqua dolce.
Anatomia dei delfini
Il corpo dei delfini è perfettamente adattato alla vita acquatica: la forma è fusiforme e idrodinamica, presentano un paio di pinne pettorali, una pinna dorsale e una coda forte e muscolosa, che utilizzano per nuotare. Sebbene nell’aspetto ricordino molto un pesce, i delfini (come del resto tutti i cetacei) respirano aria e proprio come noi sono provvisti di polmoni e non di branchie. Il loro naso però differisce dal nostro: le narici infatti non si trovano sulla porzione frontale della testa bensì su quella dorsale, dove formano un’apertura detta sfiatatoio. Ciò che rende i delfini così simpatici ai nostri occhi è sicuramente la forma del loro muso (rostro) che li fa sembrare sempre sorridenti.
Delfini e alimentazione
I delfini sono efficientissimi predatori provvisti di “armi” all’avanguardia. Dietro al loro simpatico sorriso si cela infatti una dentatura robusta, utilizzata per cacciare e trattenere pesci e calamari che vengono poi ingurgitati interi. Ma la vera peculiarità di questi animali è la tecnica che utilizzano per scovare le proprie prede. I delfini sono infatti provvisti di un sistema sensoriale paragonabile al sonar delle nostre imbarcazioni: l’ecolocalizzazione. Questo sofisticato sistema permette ai delfini di orientarsi nell’ambiente marino e di individuare potenziali prede.
Ma come funziona l’ecolocalizzazione dei delfini?
Questi animali emettono delle onde sonore che, incontrando oggetti e altri organismi, vengono riflesse. I delfini riescono poi a captare le onde riflesse (eco) dagli oggetti e a stabilirne la distanza e la dimensione. Un ruolo fondamentale nell’ecolocalizzazione è rivestito dal melone: una massa di grasso localizzata nella testa dei delfini che gioca una parte cruciale nell’emissione delle onde sonore ed è implicata anche nella ricezione del loro eco. Proprio alla presenza del melone è dovuta la forma arrotondata della testa di questi animali. Ma i delfini non sono gli unici cetacei in grado di ecolocalizzare! Padroneggiano questa sofisticata tecnica anche i capodogli, le focene, i beluga e le orche marine.
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Comportamento e vita sociale
I delfini sono animali sociali e vivono in gruppi che, a seconda della specie, possono superare i 100 individui (anche se più comunemente sono formati da 2 a 15 esemplari). La composizione dei gruppi è molto dinamica e varia nel tempo, anche nell’arco della stessa giornata.
Generalmente i delfini si raggruppano in base all’età e al sesso degli animali: si possono incontrare gruppi formati solamente da femmine con i loro piccoli (che seguono le madri per qualche anno dopo lo svezzamento), oppure gruppi di maschi e femmine “adolescenti” o ancora associazioni di maschi adulti. All’interno di ogni gruppo gli animali comunicano attraverso vocalizzazioni e con il linguaggio del corpo.
Intelligenza dei delfini e sofferenza in cattività
I delfini godono della fama di animali dalla spiccata intelligenza e, anche se a volte tendiamo a “umanizzare” troppo questi cetacei, esistono numerosissimi studi scientifici a sostegno di questa diffusa credenza. Essi infatti possiedono un cervello molto sviluppato, un alto livello di socialità e una grande facilità di apprendimento e di problem solving. Sono tra i pochi animali in grado di riconoscersi allo specchio e di utilizzare degli oggetti come attrezzi. É il caso dei delfini di Shark Bay (Australia) che, per evitare di graffiarsi il rostro frugando il fondale alla ricerca di cibo, lo rivestono con una spugna, indossandola come se fosse un guanto protettivo.
Non stupisce che animali dalle capacità cognitive così sviluppate soffrono molto la cattività: hanno bisogno di ampi spazi e di habitat più complessi di una semplice vasca di acquario, necessitano di interagire con i propri simili e di ricevere stimoli. Nei delfinari i cetacei sviluppano comportamenti stereotipati, depressione e spesso, a causa del contatto con i turisti (le famose foto con il bacio del delfino), anche infezioni e malattie. 🙁
Fortunatamente noi subacquei abbiamo la possibilità di incontrare questi bellissimi animali nel loro ambiente naturale durante le immersioni e di ammirarli in tutta la loro giocosità senza che siano costretti da un addestratore a interagire con noi.
Curiosità sui delfini
Studiando la comunicazione tra i membri di un gruppo di tursiopi (Tursiops truncatus) i ricercatori hanno fatto una scoperta davvero interessante: ogni esemplare emette un suono unico (il cosiddetto “signature whistle”) che sembra avere la funzione di identificarlo in modo univoco tra i membri del suo gruppo, proprio come per noi nome e cognome!